mercoledì 25 febbraio 2015

Bho

Sfumare via e neanche ti accorgi
Il mondo è così solido, tu sei l'essenza
Lieve contro i desideri più sfrenati
Cerco di stringerti mentre evapori
Questa inconsistenza rimane sulla pelle
Parole contro il nulla
Ma ciò che è fatto resta dentro un sogno
Nessun appiglio, un'altra dimensione
Quando ti svegli non trovi nulla a cui aggrapparti
Oh no, di nuovo sfumi

lunedì 2 febbraio 2015

"Sto facendo tutte le cazzate che non ho fatto a 16 anni":pensieri sconnessi di una notte da incubo

Si, è solo una stupidissima scusa, ma per qualche motivo la storia del "grattare il fondo" mi ha presa alla grande. Non è la cosa più intelligente del mondo friggersi il cervello, il fegato o i polmoni, assolutamente no, ma il poter scegliere di farlo mi dà un certo senso di potere. Probabilmente è quello che dicono anche gli alcolisti o i drogati, che cavolo ne so(non ci sono mai arrivata a quei livelli).
Il fatto più importante è che la gente se ne fotte se io sto bene, male, sono stupida o brillante,se vivo 100 anni o muoio tra 2 secondi e non ho motivo di deprimermi per questo visto che ricambio il sentimento...o ci provo malamente. Come dico sempre io: sono proprio stupidissima!
Fatto sta che dopo l'appuntamento con "Mr. cannaiolo( più eroinomane a mio avviso) numero 1-ho una figlia nel cilindro" avevo deciso di smettere con gli incontri ravvicinati con "tizi simpatici nella zona stazione". Non tralasciando il fatto che come ogni mia decisione che si rispetti, ho in parte sputtanato il buon proposito dopo due giorni, posso anche dire di aver imparato la lezione.
Il grande episodio comincia con.....rullo di tamburi, battete le mani sulla faccia, abbiamo un vincitore: STAZIONE FERROVIARIA!Bingo!
Freddo cane, per usare una metafora carina; scendo dal treno mezzo addormentata e mi accollo al tizio più simpatico tra tutti quelli che finora ho conosciuto, ovviamente con un losco pensiero nella testa.
Dopo troppi secondi di inseguimento(no, scherzo!ho solo le gambine corte e lui andava di fretta) finalmente mi offre due tiri del suo fumo.Le canne non fanno per me, davvero.Praticamente mi sballo dopo due tiri pur non essendo in grado di aspirare come si deve.Non so se esistono molti altri non handicappati più handicappati di me, ma presumo di no.
Bene, dopo l'interminabile ora e mezza di attesa e sguardo perso nel vuoto alla "FS DELLE MERAVIGLIE CIUFF", per miracolo riesco a salire sull'autobus, chiacchierare con l'autista, infilare le chiavi nelle 3 serrature consecutive, salutare mia madre e buttarmi sotto le coperte.
E da qui comincia il panico: prima chiamata di Davide,alias "cannaiolo numero 1-ho una figlia nel cilindro", seconda chiamata di Davide, terza chiamata da numero privato, lo sgomento aumenta, pensieri oscuri mi ronzano intorno alle orecchie. Non risponderò mai, non mi voglio assumere alcuna responsabilità e non voglio essere coinvolta perché il suo mondo mi fa paura. Davide è un uomo, ha una figlia a cui tiene e qualche casino che gli impedisce di vederla per più di qualche ora a settimana, beve, si droga e pur sostenendo di avere un tetto sotto cui rifugiarsi, dorme sempre "da amici", che da precedenti racconti non sono altro che spacciatori per cui deve sorvegliare le "piantine".
Per qualche minuto interminabile ho avuto il piacere di provare "la luccicanza" sulla mia pelle, una specie di allucinazione di non so quale genere. Esperienza magnifica e terrorizzante fare i conti con la propria coscienza da fatti! da non riprovare.
Ho solo avuto l'impressione di sentire la disperazione di una persona sull'orlo di un precipizio che viene incoraggiata a buttarsi. L'unico problema è che questa disperazione era quella di Davide e io ero colei che lo incoraggiava a buttarsi di sotto.
A proposito di luccicanza, ecco la mia solita sfortuna! Oggi dal mio nuovo libro è spuntato questo:

"Peccato che non ci riuscisse.
Perché..
Perché che cosa?Bé...
Perché posso fare qualcosa.
Per un po' si scambiò una serie di messaggi con Jessica, ma poi l'amica la lascio per andare a cena con i genitori al ristorante cinese del centro commerciale di North Conway e Abra fu costretta a dedicarsi al manuale di educazione civica.Avrebbe dovuto iniziare il quarto capitolo, venti pallosissime pagine intitolate "Come funziona il nostro governo", invece il libro si era aperto al quinto, "Le vostre responsabilità di cittadini".
Oddio, se esisteva una parola che avrebbe preferito non vedere, quella era "responsabilità".Raggiunse il bagno per prendersi un altro bicchiere d'acqua, perché si sentiva ancora un saporaccio in bocca e si scoprì a fissarsi le lentiggini nello specchio.Erano esattamente tre, una sulla guancia sinistra e due sul nasino.Una vera fortuna.Sarebbe potuta andarle peggio.E non aveva nemmeno una voglia come Bethany Stevens o un prolasso della palpebra come Norman McGinley, o un difetto di pronuncia tipo Ginny Whitlaw...
[...]
E soprattutto, non sono stata squartata da un branco di matti  che non mi davano retta quando urlavo scongiurandoli di fermarsi. E prima di morire non sono stata costretta a vederli leccarsi via il mio sangue dei palmi della mani. Abba-Doo è nata sotto una buona stella.
O forse no. Alle persone fortunate venivano risparmiati certi dettagli che mai e poi mai avrebbero dovuto conoscere."

-Tratto da "Doctor Sleep" di Stephen King-


domenica 14 dicembre 2014

Si, sono pure volgare!


Sono le 3, si, sono le tre
Non dormirò stanotte, ma penserò che:
Ho voglia di fumare, 

Forse dovrei scopare,
Sono un parassita, 

Sempre più ipocrita
Quando non mi piaci, dovrei urlare "Taci!"
Cercherei compagnia, ma mi manca l'allegria
Non scrivo poesia, mi voglio sfogare
Potrei annegare, no, non so nuotare
So che non mi leggi, ma ti ci vorrei mandare...

Muoio un po' ogni notte/Datemi una sigaretta, cazzo!

Mai avrò ciò che sento mio
Il cuore s'inaridisce
Il volto s'inorridisce
E il sottile filo
si spezza
I colori si mischiano
La ragione si frantuma
Il giorno muore
Follia.

lunedì 8 dicembre 2014

Mi piacciono i fiori di plastica

L'immobilità è morte.

Ci sono persone nate con la malinconia della morte dentro:l'entusiasmo fa male, c'è del marcio in ogni sorriso, un bel viso vorrei sempre inquadrarlo col carboncino, che i colori dei fiori siano più intensi, ma morti e i capelli li tingo di rosso per far risaltare meglio il pallore del viso.Il grigiore della morte lo sento addosso, come il fallimento in ogni gesto, come l'ipocrisia di un respiro nell'aria gelata di dicembre e le luci finte che risplendono trionfanti sul nostro dolore.

venerdì 10 ottobre 2014

Qualcosa, qualunque cosa...

Sto diventando una svitata.Ho momenti in cui comincio a piangere quasi senza accorgermi e momenti in cui rido senza motivo.
Ogni volta che mi rendo conto di cosa sto facendo mi sento stupida.
Sono stupida.
La mia concentrazione è pari a 0 e ogni tanto mi ritrovo a fissare il vuoto.
La gente mi dice spesso di darmi una svegliata, ma io non riesco mai.Per quanto mi sforzo di sorridere e interagire con le persone, queste si accorgono sempre che ho qualcosa che non va e si allontanano.Sono repellente.
Quando entro in un posto capita che una persona non si accorga di me e quando le passo accanto si spaventa."Cammini così piano che non ti sento quando arrivi".Ma questo non è vero.
Ogni tanto faccio qualche conversazione "entusiasmante" nella zona della stazione con qualche ragazzo straniero in cerca di figa.
Sono così entusiasta che probabilmente mi prendono per una facile, questo forse perché li aggiungo sempre su facebook o su skype.
Quando mi scrivono mi sento ancora più stupida, ogni volta che pretendono che io racconti loro chi sono e come sono o mi dicono che sono carina e mi chiedono perché, perché, perché e non se ne vogliono andare...non me lo spiego, ma credo che mi sentirei allo stesso modo se qualcuno mi stuprasse.È bello poter scegliere di non rispondere.
Ecco perché capisco chi lo fa con me.
Lo capisco, ma è difficile accettarlo, e lo è perché poche volte mi capita di volere che qualcuno mi parli e altrettanto poche volte qualcuno ci parla con me.
Siamo pari, ignorami.
Anche io voglio essere ignorata, ma non sono capace di dire la verità.Io mento.
Io mi trascino da un posto all'altro senza sapere il perché.Ogni tanto mia madre si chiede come faccio a fare le cose con così poca convinzione,  le cose che faccio per me stessa dice.
Ma davvero?
Questo è divertente e mi fa ridere.
Faccio per me stessa, perché io so cosa voglio e so perché sono qui, giusto?
No, no, io sono qui perché un giorno ho aperto gli occhi e mi ci sono ritrovata, ma non ho mai sentito il senso della mia esistenza.
Non sono in grado di scegliere, non mi ribello, non me ne vado.Questo è triste e mi fa piangere.
Vorrei non avere paura di scoprirmi al mondo, di mostrare loro la bestia che si cela dentro questa fragilità.
Vorrei buttarmi da un palazzo e morire per un'emorragia interna, come quella ragazza di 15 anni.
Ogni tanto penso a lei e mi dispiace di non averla conosciuta meglio, di non essere stata con lei sopra quel palazzo.
Mi sarebbe piaciuto prenderla per mano e affidarmi  lei, sprofondare nel vuoto insieme a lei.
Da sola non ce la farei ad abbandonare la vita.
Mi piace camminare sotto il cielo grigio, ma senza pioggia, mi piace il vento forte che devasta i rami e le tapparelle, mi piace uscire di casa alle 5 e non trovare nessuno per strada.Il mondo è solo mio, non ci sono prepotenti che si prendono il mio pezzetto di serenità, ma solo alle 5.
Poi la gente comincia ad uscire di casa, a chiacchierare, a spingere perché ha fretta e io devo correre per non arrivare tardi a lavoro.
Ho fretta anche io, ma io non so perché.
Neanche loro lo sanno, ma sembrano più convinti di me.
Perché?